I viaggi di Vespucci
Il periodo durante il quale Vespucci fece i suoi viaggi cade tra il 1497 e il 1504. Esistono due serie di documenti sui suoi viaggi. La prima serie consiste in una lettera a nome di Vespucci da Lisbona, Portogallo, datata 4 settembre 1504, scritta in italiano, forse al gonfaloniere (magistrato di una repubblica italiana medievale) Piero Soderini, e stampata a Firenze nel 1505; e di due versioni latine di questa lettera, stampate sotto i titoli di “Quattuor Americi navigationes” e “Mundus Novus”, o “Epistola Alberici de Novo Mundo”. La seconda serie consiste in tre lettere private indirizzate ai Medici. Nella prima serie di documenti, sono menzionati quattro viaggi di Vespucci; nella seconda, solo due. Fino agli anni ’30 i documenti della prima serie sono stati considerati dal punto di vista dell’ordine dei quattro viaggi. Secondo una teoria di Alberto Magnaghi, invece, questi documenti sono da considerare come il risultato di abili manipolazioni, e le uniche carte autentiche sarebbero le lettere private, per cui i viaggi verificati si ridurrebbero a due. La questione è fondamentale per la valutazione dell’opera di Vespucci e ha dato luogo a feroci controversie; i tentativi di conciliare le due serie di documenti non possono generalmente essere considerati riusciti.
Il viaggio compiuto da Vespucci tra il maggio 1499 e il giugno 1500 come navigatore di una spedizione di quattro navi inviate dalla Spagna al comando di Alonso de Ojeda è certamente autentico. (Si tratta della seconda spedizione della serie tradizionale). Poiché Vespucci vi partecipò come navigatore, non poteva certo essere inesperto; ma non sembra possibile che avesse fatto un viaggio precedente (1497-98) in questa zona (cioè intorno al Golfo del Messico e alla costa atlantica dalla Florida alla Baia di Chesapeake), anche se la questione rimane irrisolta.
Nel viaggio del 1499-1500 Vespucci sembrerebbe aver lasciato Ojeda dopo aver raggiunto la costa dell’attuale Guyana. Girando verso sud, si ritiene che abbia scoperto la foce del Rio delle Amazzoni e che si sia spinto fino a Capo Sant’Agostino (latitudine circa 6° S). Sulla via del ritorno raggiunse Trinidad, avvistò la foce del fiume Orinoco e poi si diresse verso Haiti. Vespucci pensava di aver navigato lungo la costa dell’estrema penisola orientale dell’Asia, dove Tolomeo, il geografo, riteneva si trovasse il mercato di Cattigara; così cercò la punta di questa penisola, chiamandola Capo Cattigara. Supponeva che le navi, una volta passato questo punto, emergessero nei mari dell’Asia meridionale. Appena tornato in Spagna, equipaggiò una nuova spedizione con l’obiettivo di raggiungere l’Oceano Indiano, il Golfo del Gange (l’attuale Baia del Bengala), e l’isola di Taprobane o Ceylon (oggi Sri Lanka). Ma il governo spagnolo non accolse le sue proposte, e alla fine del 1500 Vespucci passò al servizio del Portogallo.
Sotto l’egida portoghese Vespucci compì una seconda spedizione, che partì da Lisbona il 13 maggio 1501. Dopo una sosta alle isole di Capo Verde, la spedizione viaggiò verso sud-ovest e raggiunse la costa del Brasile verso Capo Sant’Agostino. Il resto del viaggio è contestato, ma Vespucci sostiene di aver continuato verso sud, e potrebbe aver avvistato (gennaio 1502) la baia di Guanabara (la baia di Rio de Janeiro) e navigato fino al Río de la Plata, facendo di Vespucci il primo europeo a scoprire quell’estuario (Juan Díaz de Solís vi arrivò nel 1516). Le navi potrebbero aver viaggiato ancora più a sud, lungo la costa della Patagonia (nell’attuale Argentina meridionale). La rotta di ritorno è sconosciuta. Le navi di Vespucci ancorarono a Lisbona il 22 luglio 1502.