Risorse
I depositi di petrolio e gas naturale sono stati scoperti nel Mare Arabico sulla piattaforma continentale al largo della costa dell’India a ovest e nord-ovest di Mumbai (Bombay) e sono stati sfruttati intensamente. Alti livelli di nutrienti inorganici, come il concentrato di fosfato, che producono una ricca fauna ittica, sono stati osservati nel Mare Arabico occidentale e al largo della costa sud-orientale della penisola arabica. Avvenendo nella zona eufotica (zona di luce, che si trova nella parte superiore 450 piedi del mare), questo effetto fertilizzante è senza dubbio attribuibile in parte al upwelling costiero, che fa circolare le sostanze nutritive stabilite dal fondo del mare.
I pesci pelagici (cioè, Quelli che vivono in superficie o vicino alla terraferma) nel Mare Arabico includono tonni, sardine, billfish (una specie con un lungo becco affilato o muso), wahoo (un grande e veloce pesce selvatico), squali, pesci lancetta (una grande specie con denti simili a pugnali), e pesci luna (una specie di pesce argentato con corpi sottili e dal petto profondo).
Un evento periodico nel Mare Arabico, tuttavia, è la mortalità di massa dei pesci. Questo fenomeno è attribuito a uno strato sotterraneo di acqua di origine tropicale che è povero di ossigeno ma ricco di fosfato. In certe circostanze questo strato viene portato in superficie da una forte mareggiata, provocando la morte dei pesci per mancanza di ossigeno.
Nel Mare Arabico si pratica una pesca estensiva su piccola scala, in particolare al largo delle coste orientali dell’Africa, della penisola arabica e della costa occidentale del subcontinente indiano. Queste operazioni impiegano piroghe e canoe a bilanciere, dhow e una varietà di altre piccole imbarcazioni, così come pescherecci da traino meccanizzati e ciancioli. La pesca commerciale è intrapresa anche da navi più grandi. India, Pakistan, Sri Lanka, Iran, Oman, Yemen, Francia, Emirati Arabi Uniti, Corea del Sud, Giappone e Maldive sono i principali paesi di pesca.