Benito Pablo Juárez García fu un avvocato e politico messicano, che servì come 26° presidente del Messico dal 1858 alla sua morte nel 1872. Fu il primo presidente del Messico di origine indigena. Nato a Oaxaca da una povera famiglia rurale zapoteca e rimasto orfano in giovane età, si trasferì a Oaxaca City all’età di 12 anni per andare a scuola. Aiutato da un francescano laico, si iscrisse al seminario, poi studiò legge all’Istituto di Scienze e Arti e divenne avvocato. Dopo essere stato nominato giudice, a 30 anni sposò Margarita Maza, una donna socialmente importante di Oaxaca City. Fin dagli anni dell’università, fu attivo in politica. Nominato giudice capo della Corte Suprema della nazione, Juárez si identificò principalmente come un politico liberale. Nella sua vita, scrisse brevemente della sua eredità indigena.
Quando il presidente liberale moderato Ignacio Comonfort fu costretto a dimettersi dai conservatori nel 1858, Juárez, come capo della Corte Suprema, assunse la presidenza e i due governi entrarono in competizione. La sua successione fu codificata nella Costituzione del 1857, ma sopravvisse in esilio interno per un periodo. Durante il quale firmò il trattato McLane-Ocampo nel 1859.