Come prima banca di deposito in Francia, BNP era determinata a fare dell’attività bancaria un’attività di mercato di massa, mettendo l’accento sul rapporto banca-cliente.
Le origini di BNP
Il 4 maggio 1966, il Ministero delle Finanze francese annunciò che la Banque Nationale pour le Commerce et l’Industrie (BNCI) e il Comptoir National d’Escompte de Paris (CNEP) sarebbero stati fusi in un nuovo istituto finanziario chiamato Banque Nationale de Paris (BNP). La fusione avvenne in un contesto di riforme e fusioni del settore bancario avviate dal ministro delle finanze Michel Debré.
La scelta del nome “Banque Nationale de Paris” riassumeva la portata e gli obiettivi della fusione, che era destinata a creare una banca moderna al servizio dell’economia nazionale, la cui influenza avrebbe a sua volta migliorato la posizione di Parigi nel mondo finanziario internazionale.
Dichiarazione all’annuncio della fusione tra CNEP e BNCI, 1966
Il presidente del CNEP Henry Bizot fu nominato presidente della nuova banca, mentre l’ex direttore generale della BNCI, Pierre Ledoux, divenne direttore generale della Banque Nationale de Paris. BNP stabilisce la sua sede nei locali della BNCI in boulevard des Italiens a Parigi.
Con la fusione, BNP diventa la prima banca francese, la seconda in Europa e la settima nel mondo per totale di bilancio. La banca fusa aveva forti posizioni all’estero e nei confronti dell’industria. Nonostante abbia dovuto dedicare i primi anni alla razionalizzazione della rete di filiali e dell’organizzazione generale, BNP rimane un’impresa commerciale dinamica in un’epoca in cui vasti settori della società francese iniziano ad aprire per la prima volta un conto bancario. Tre anni dopo la fusione, fu dichiarata un grande successo.
BNP “ama parlare di soldi”
Nella primavera del 1973, su tutti i mass media, sulla stampa, sui cartelloni in strada e in televisione apparve una figura che confidava al popolo francese con un piccolo sorriso: “Francamente, sono interessato al vostro denaro”. Questa campagna, che fece davvero scalpore – persino shock – in un paese disabituato a parlare apertamente di denaro, si rivolgeva direttamente alle persone che non avevano ancora un conto in banca, con l’obiettivo di dare alle banche un appeal di massa. La campagna pubblicitaria sottolineava l’idea di partnership e di interessi condivisi tra il banchiere e il suo cliente. Arrivò in un momento in cui l’attività bancaria era in piena espansione e sempre più persone aprivano conti. In otto anni, il numero di conti aperti alla BNP è più che raddoppiato, passando da 2 milioni nel 1966 a 4,5 milioni nel 1974.
BNP advertising, 1976, copyright Publicis
BNP continua ad espandersi ai quattro angoli del mondo. In Europa, si associò con altre sette banche, tra cui la Dresdner Bank, per formare il club ABECOR. Nel 1979, sotto la presidenza di Jacques Calvet, BNP rafforza la sua presenza in Nord America, acquisendo il 100% della Bank of the West, che viene poi fusa con una filiale BNP esistente, la French Bank of California.
Private banking
René Thomas, che assume la presidenza di BNP nel 1982, riesce a guidare indenne la banca durante la crisi dei primi anni ’90, che colpisce soprattutto il settore immobiliare. Quando lasciò la banca nel 1993, raccomandò alle autorità che Michel Pébereau gli succedesse e Pébereau prese il timone della BNP nel luglio 1993. Inizia subito a preparare la privatizzazione decretata da una legge approvata il 19 luglio 1993. In 10 giorni 2,8 milioni di persone comprarono azioni dell’istituto finanziario appena privatizzato, 1,6 milioni dei quali erano clienti della banca. Michel Pébereau ha mantenuto i vari team al loro posto, ma ha riorganizzato e poi sviluppato BNP in modo molto determinato. Dal 1993 al 1998, la banca ha settuplicato i suoi utili netti ed è diventata la prima banca francese in termini di redditività.
Nel 1999, BNP ha lanciato un’offerta pubblica di acquisto su Paribas, che ha portato alla fusione delle due banche il 23 maggio 2000 e alla formazione del gruppo BNP Paribas.