Bright Star, would I were stedfast as thou art Summary

Bright Star, would I were stedfast as thou art Summary

L’oratore di questa poesia sta parlando con una stella. Strano, eh? Beh, in poesia si può fare di tutto. Quindi cosa dice alla stella? Beh, inizia dicendo che vorrebbe essere “stabile” come lei. Poiché la stella di cui parla non si muove, è probabile che Keats intenda la Stella del Nord (nota anche come Polaris). La Stella Polare, naturalmente, è l’unica stella che non si muove nel cielo, perché si trova direttamente sopra il Polo Nord. Così, i marinai la usano come punto di navigazione.
Tutto molto interessante, ma perché l’oratore di Keats parla alla stella? Difficile dirlo, perché poi, nella riga successiva, cambia marcia e inizia a parlare di tutti i modi in cui non vuole essere come la stella. Ora sembra che non gli piaccia l’idea di passare tutta l’eternità in solitudine, guardando lo spettacolo raggelante dell’acqua che scorre all’infinito intorno alla terra e della neve che cade su paesaggi aridi. Hm.
Allora cos’era tutto questo voler essere una star? Nella nona riga cominciamo ad avere un indizio. L’oratore vuole essere come una stella nel senso che la stella non si muove e non cambia mai. Ma lui vuole prendere l’intero pezzo che non si muove e non cambia mai, e metterlo in un contesto diverso. Vuole passare tutta l’eternità con la testa sul seno della sua ragazza. E se non può passare tutta l’eternità così, preferisce morire svenendo. Quindi, in pratica, vorrebbe essere come la star, ma…

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