Dragon: La storia di Bruce Lee (1993)

52. DRAGON: The Bruce Lee story (azione, 1993) Un racconto della vita della leggendaria star delle arti marziali Bruce Lee (Jason Scott Lee). Dalla sua breve infanzia a Hong Kong, ai suoi giorni come lavapiatti, insegnante di arti marziali e infine superstar del cinema a Hollywood.
Critica: La vita e la morte di Bruce Lee hanno ispirato molti film e documentari dopo la sua morte. La maggior parte di questi resoconti si concentra sulla “misteriosa” morte di Lee per un “edema cerebrale”, senza mai sviluppare nulla di veramente nuovo e interessante, solo speculazioni. Incredibilmente ci sono voluti più di 20 anni perché un film mettesse finalmente a tacere le molte teorie e insinuazioni.
“Dragon” è di gran lunga il migliore della leggendaria storia di Lee, non solo per aver omesso i molti scenari di morte ma anche per averci dato il resoconto più vicino all’uomo. A parte queste gradite omissioni, il film non avrebbe funzionato senza Jason Scott Lee nel ruolo. Dà una performance vivace e carismatica che cattura la gioia di vivere che Lee possedeva. È molto lontano da uno dei suoi primi ruoli ‘extra’ come immigrato asiatico nel piuttosto dimenticabile “Born in East L.A.” (1988). Scott Lee è totalmente attraente qui, assumendo una figura così leggendaria e facendoci credere che Lee è veramente lassù ancora una volta sullo schermo. l tema principale del film della “maledizione del demone” che la famiglia di Lee ha ereditato, ha avuto una risonanza spaventosamente reale quando, dopo la prima del film, il figlio maggiore di Lee, Brandon (a cui il film è dedicato) è stato accidentalmente ucciso sul set di “The Crow”. Questo si sarebbe rivelato il suo film di rottura, proprio come l’ultimo film di Lee, “Enter the Dragon”, lo rese una superstar mondiale. Questo dà al film una nota profetica in più che lo mette in una categoria tutta sua. asato sul libro della moglie Linda Lee Cadwell, “Bruce Lee: the man only I knew”, diretto con abile moderazione da Rob Cohen (che è anche co-sceneggiatore). Randy Edelman ha creato l’indimenticabile colonna sonora (canticchierete la melodia a lungo dopo averla ascoltata).
CITAZIONI: Linda: “Tutti questi anni dopo la gente ancora si chiede come sia morto. Io preferisco ricordare il modo in cui ha vissuto.”

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