Nel 1973, Henley viveva in una piccola casa in cima al Laurel Canyon sulle colline di Hollywood, arredata con poco più di un pianoforte verticale e un letto. Verso la fine degli anni sessanta, Henley aveva ideato una progressione di accordi e una melodia che avrebbero costituito la base di “Desperado”. Influenzato dallo stile del cantautore americano del XIX secolo Stephen Foster, le cui canzoni, come “My Old Kentucky Home” e “Oh! Susanna”, Henley imparò da giovane da sua nonna, “Desperado” servì come title track di un album che non produsse nessun singolo di successo, mentre il suo predecessore ne aveva prodotti tre, tra cui “Take It Easy” e “Witchy Woman”. Quello che l’album fece, tuttavia, fu di cementare la presenza dei cantautori Henley e Frey all’interno del gruppo, e “Desperado”, anche se non fu un successo, e nemmeno un singolo per loro, è uno dei brani più duraturi della coppia.
Henley è anche pronto a notare che la versione degli Eagles della suggestiva ballata passò in gran parte inosservata fino a quando fu pubblicata più tardi nel 1973 sul quarto LP Don’t Cry Now di Linda Ronstadt. Henley e Frey, insieme ad altri futuri membri degli Eagles, Bernie Leadon e Randy Meisner, avevano suonato nell’album autointitolato di Ronstadt del 1972 e, anche se fu un fallimento commerciale, la parentela musicale in questa fase iniziale dello sviluppo del country-rock californiano fu un importante passo avanti.
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“C’erano un sacco di chitarristi in giro per Los Angeles e li ho incontrati tutti al bar Troubadour”, disse la Ronstadt al leggendario broadcaster britannico e conduttore dell’Old Grey Whistle Test Whispering Bob Harris in una intervista televisiva dei primi anni Settanta. “Cantavamo spesso nell’angolo del bar. C’erano Douglas Dillard e Rodney Dillard. Facevamo un sacco di canzoni bluegrass e verso la fine della serata cantavamo un sacco di spirituals bianchi. Il suo primo album per la Asylum Records dopo un lungo periodo con la Capitol, Don’t Cry Now fu il suo album con il più alto numero di classifiche fino ad oggi, anche se non fu la grande svolta che il successivo LP Heart Like a Wheel della Ronstadt – il suo ultimo per la Capitol – sarebbe stato. Eppure, con tre canzoni composte da J.D. Souther, e le cover di Randy Newman e Neil Young tra i suoi molti punti di forza, i punti di forza furono le splendide versioni di “Love Has No Pride” e “Desperado”. Nella clip qui sopra, sul palco del Capitol Theatre di Passaic, New Jersey, nel dicembre 1975, la Ronstadt segue la familiare introduzione al piano con una lamentosa e ipnotizzante performance della canzone, ancora oggi un punto fermo dello show dal vivo degli Eagles.