Quello che mi è piaciuto molto di questo documentario è stata la visione che abbiamo avuto, da George stesso, dei bellissimi testi che ha scritto ed eseguito, soprattutto dopo la morte del suo primo vero amore, Anselmo. George ci ha detto cosa ha ispirato la sua scrittura di canzoni prima e dopo il suo incontro con Anselmo e ci ha mostrato, con l’aiuto di clip musicali, come le sue varie emozioni si manifestavano attraverso la canzone. La sua felicità quando ha incontrato Anselmo, la sua tristezza quando Anselmo è morto e quando sua madre è morta di cancro, la sua rabbia quando la Sony si è rifiutata di lasciarlo andare e il suo umorismo dopo lo sfortunato incontro in un bagno di Beverly Hills, Ricky Gervais ci ha fatto ridere con la sua interpretazione della vicenda. Elton John sembrava capire bene George e, forse sorprendentemente, anche Liam Gallagher; loro, insieme ad altre celebrità, ci hanno aiutato a conoscere meglio George e quando Chris Martin ha iniziato a cantare “A Different Corner”, il suo tributo a George ai Brit Awards, avevo le lacrime agli occhi. Ho incontrato George Michael molti anni fa e tutti sapevamo che era gay, ma soprattutto era ovvio che era una persona molto gentile e molto vulnerabile, cosa che emerge durante questo bel documentario. Riderete e probabilmente piangerete guardando Freedom, vi sfido a non farlo!