Johannesburg: Anche se il mondo lo conosceva come Nelson Mandela, l’eroe anti-apartheid sudafricano aveva altri cinque nomi, tra cui “Tata”. Alcuni dei moniker risalgono alla sua infanzia, mentre altri riflettono il rispetto accordato al 95enne primo presidente nero del paese.
Alla nascita gli fu dato il nome Rolihlahla Mandela da suo padre, Nkosi Mphakanyiswa Gadla Henry, secondo la Nelson Mandela Foundation.
In Xhosa, una delle lingue ufficiali del Sud Africa, “Rolihlahla” significa “tirare il ramo di un albero”. Più comunemente, si dice che significhi “piantagrane”.
Il nome “Nelson” fece la sua prima apparizione quando il giovane Mandela era alla scuola elementare. Questo nome gli fu dato dalla sua insegnante il primo giorno di scuola nel villaggio di Qunu.
Ma non è chiaro perché lei scelse quel particolare nome, ha riferito la CNN.
Erano i primi anni ’20 e, a quel tempo, era consuetudine dare ai bambini africani nomi inglesi per renderli più facili da pronunciare per i colonizzatori britannici, ha detto il rapporto.
In Sudafrica, Mandela è più comunemente indicato come Madiba, il nome del clan Thembu a cui appartiene.
Madiba era il nome di un capo Thembu che, nel XIX secolo, governava una regione chiamata Transkei nel sud-est del paese.
Riferire a Mandela come Madiba è un segno di affetto e rispetto, secondo la Fondazione Nelson Mandela.
Mandela è anche chiamato da molti semplicemente “Tata”, la parola Xhosa per “padre”.
La lingua Xhosa offre anche un altro termine di affetto per Mandela. “Khulu” è la parola abbreviata per “uBawomkhulu”, che significa “nonno”. La parola significa anche “grande, supremo, grande”, ha detto la Fondazione.
A 16 anni, Mandela, come altri ragazzi Xhosa, è stato formalmente iniziato alla virilità attraverso una cerimonia tradizionale Xhosa. All’epoca, gli fu dato il nome di Dalibhunga, che significa “creatore o fondatore del consiglio” o “convocatore del dialogo”, ha detto la Fondazione.