L’Albero della Conoscenza

Nella piccola città irachena meridionale di Qurna, sulla riva del Tigri sorge un insolito santuario: un piccolo albero morto, protetto da bassi muri di mattoni e circondato da una piazza di cemento. Questo albero è, secondo la leggenda locale, l’Albero della Conoscenza del Bene e del Male, quello di cui Eva mangiò nel Giardino dell’Eden.

Qurna (scritto anche Qurnah, e pronunciato “gurna”) è stato notato nei resoconti dei viaggiatori per secoli come il luogo dove i grandi fiumi Tigri ed Eufrate si incontrano e si uniscono per alcune miglia prima di sfociare nel Golfo Persico. Il Tigri e l’Eufrate sono due dei quattro “fiumi del paradiso” che scorrevano fuori dal Giardino dell’Eden, come nominato in Genesi 2:10-14. Elementi dei primi racconti della Genesi sono stati rintracciati nelle tavolette cuneiformi scritte dai Sumeri e dai Babilonesi, che vivevano in questa parte del mondo.

È chiaramente un albero deciduo, non una palma, ma nessuno può dire con certezza quale specie fosse una volta, o per quanto tempo sia stato lì. Si dice che i soldati britannici si siano arrampicati e abbiano rotto l’albero durante l’occupazione dopo la prima guerra mondiale; è stato riparato con il cemento. Negli anni ’50, un piccolo parco di piante locali fu costruito intorno all’albero come gesto di buona volontà dopo la seconda guerra mondiale. Sotto il primo regno di Saddam Hussein, il santuario è stato conservato in una piccola piazza di cemento, che si è deteriorata dopo l’invasione americana del 2003. A quel tempo c’erano in realtà diversi Alberi della Conoscenza.

Anche se il santuario è associato alla storia del Giardino dell’Eden, che è condivisa tra Islam, Cristianesimo ed Ebraismo, conserva anche aspetti di tradizioni molto più antiche e pre-monoteistiche del culto degli alberi in Medio Oriente. Quando un albero sacro muore, bisogna piantarne un altro per preservarne la sacralità, così spesso diversi alberi sono in piedi in diversi stadi di decadenza. La gente viaggia da altre parti del paese per pregare all’Albero, a volte legando piccoli pezzi di stoffa verde intorno ai suoi rami come pegno.

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