Lega Araba, chiamata anche Lega degli Stati Arabi (LAS), in arabo Al-Jāmiʿah al-ʿArabiyyah o Al-Jāmiʿah al-Duwal al-ʿArabiyyah, organizzazione regionale di stati arabi del Medio Oriente e parti dell’Africa, costituita al Cairo il 22 marzo 1945, come conseguenza del panarabismo. Gli stati membri fondatori erano Egitto, Siria, Libano, Iraq, Transgiordania (ora Giordania), Arabia Saudita e Yemen. Altri membri sono Libia (1953); Sudan (1956); Tunisia e Marocco (1958); Kuwait (1961); Algeria (1962); Bahrain, Oman, Qatar ed Emirati Arabi Uniti (1971); Mauritania (1973); Somalia (1974); l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP; 1976); Gibuti (1977) e Comore (1993). (Quando lo Yemen era un paese diviso, dal 1967 al 1990, i due regimi erano rappresentati separatamente). Ogni membro ha un voto nel Consiglio della Lega e le decisioni sono vincolanti solo per gli stati che le hanno votate.
Gli scopi della Lega nel 1945 erano di rafforzare e coordinare i programmi politici, culturali, economici e sociali dei suoi membri e di mediare le dispute tra loro o tra loro e terze parti. La firma, il 13 aprile 1950, di un accordo di difesa comune e di cooperazione economica impegnava anche i firmatari a coordinare le misure di difesa militare.
Nei suoi primi anni la Lega Araba si concentrò principalmente su programmi economici, culturali e sociali. Nel 1959 tenne il primo congresso arabo sul petrolio e nel 1964 istituì l’Organizzazione educativa, culturale e scientifica della Lega Araba (ALECSO). Sempre nel 1964, nonostante le obiezioni della Giordania, la Lega concesse all’OLP lo status di osservatore come rappresentante di tutti i palestinesi. Sotto la guida di Mahmoud Riad, il terzo segretario generale (1972-79), l’attività politica aumentò. La lega, tuttavia, fu indebolita dal dissenso interno su questioni politiche, specialmente quelle riguardanti Israele e i palestinesi. Dopo che l’Egitto firmò un trattato di pace con Israele il 26 marzo 1979, gli altri membri della Lega Araba votarono per sospendere l’adesione dell’Egitto e per trasferire la sede della Lega dal Cairo a Tunisi. L’Egitto è stato reintegrato come membro della Lega Araba nel 1989, e la sede della Lega è tornata al Cairo nel 1990.
L’invasione irachena del Kuwait nel 1990 e il successivo coinvolgimento, su richiesta dell’Arabia Saudita, dei paesi occidentali – soprattutto gli Stati Uniti – nel liberare il Kuwait dalla presenza irachena hanno causato una profonda spaccatura nella Lega. Arabia Saudita, Egitto, Siria, Marocco, Qatar, Bahrain, Kuwait, Emirati Arabi Uniti, Libano, Gibuti e Somalia approvavano la presenza di truppe straniere in Arabia Saudita, e tutti, tranne gli ultimi tre, avevano un certo grado (per quanto minimo) di coinvolgimento militare nella guerra. Nel febbraio 2011 la Lega Araba ha sospeso la partecipazione della Libia alla Lega a causa della risposta violenta del suo regime alla rivolta libica, e a marzo ha sostenuto l’imposizione di una no-fly zone per proteggere gli oppositori del leader libico Muammar Gheddafi dagli attacchi aerei delle forze lealiste. La partecipazione della Libia alla Lega Araba è stata ripristinata ad agosto sotto la rappresentanza del Consiglio Nazionale di Transizione (TNC) dopo che Gheddafi è stato rovesciato. Nel frattempo, mentre la rivolta del 2011 in Siria diventava sempre più violenta, la Lega Araba ha raggiunto un accordo con il governo siriano a novembre per porre fine alla sua sanguinosa campagna di 10 mesi contro i manifestanti pacifici in Siria. Meno di due settimane dopo, tra le notizie che le forze siriane avevano continuato a uccidere i manifestanti nonostante l’accordo, la Lega Araba ha votato per sospendere la partecipazione della Siria.