Distinto dal tipo di lawmaking appena descritto è un tipo più consapevole ed esplicito di legislazione giudiziaria che è un po’ meno controverso. È diretta verso le regole di procedura con cui operano i tribunali; negli Stati Uniti e altrove, le regole di procedura sono generalmente sussunte sotto il concetto conosciuto come due process (conosciuto fuori dagli Stati Uniti come fair procedure). Si tratta di un’area tecnica in cui è necessaria una conoscenza esperta del tipo posseduto da giudici e avvocati, in cui è richiesta una costante attenzione ai dettagli, e in cui i grandi problemi di politica sociale, economica o politica si incontrano raramente in modo esplicito. Alcuni organi legislativi, capaci o disposti a dedicare solo un’attenzione sporadica ai problemi quotidiani della gestione del contenzioso, hanno delegato il potere di regolare la procedura alle corti stesse. Non si tratta di una legiferazione giudiziaria ad hoc come sottoprodotto della decisione dei casi, ma della promulgazione apertamente riconosciuta di regole generali per il futuro, in forma legislativa, da parte dei tribunali piuttosto che dei legislatori.
Un esempio eccezionale di regolamentazione giudiziaria si trova negli Stati Uniti, dove il Congresso ha delegato alla Corte Suprema un ampio potere di formulare regole di procedura civile, penale e d’appello per le corti federali. La Corte Suprema esercita anche il potere di modificare le regole di volta in volta quando l’esperienza indica che i cambiamenti sono desiderabili. Anche se il Congresso si riserva il potere di porre il veto alle regole promulgate dalla Corte Suprema, non ha sentito il bisogno di farlo. Queste regole di procedura spesso riflettono pregiudizi molto significativi verso un interesse o un altro; gli esempi includono regole riguardanti i modi in cui i singoli cittadini possono essere aggregati in una “classe” in modo che possano perseguire le loro rimostranze collettivamente nel sistema giudiziario federale.
Altri organi legislativi, compresi quelli di alcuni stati degli Stati Uniti e la maggior parte dei paesi dell’Europa continentale, sono stati riluttanti a porre tanta fiducia nelle corti e hanno mantenuto per sé il potere di regolare la procedura. I risultati sono stati vari. I tribunali a volte sono così immersi nel processo decisionale quotidiano che non riescono a prestare adeguata attenzione al corretto funzionamento della macchina giudiziaria e perpetuano regole indebitamente rigide, irrealistiche e inadatte alle esigenze dei contendenti, come è avvenuto in Inghilterra e nelle colonie americane durante il XVIII e la prima parte del XIX secolo. Quando esiste una tale situazione, è necessaria una riforma attraverso l’azione legislativa. A parte la necessità occasionale di grandi cambiamenti radicali, tuttavia, l’esperienza nei paesi di common law indica che la creazione di regole procedurali è meglio affidata alle corti che agli organi legislativi.