Il dottor Strongin e il suo team hanno simulato le condizioni di tamponamento nel loro laboratorio. Hanno monitorato i terpeni derivati dalla cannabis: mircene, limonene, linalolo e Fire OG.
I ricercatori hanno identificato le sostanze chimiche e valutato i loro livelli usando la spettroscopia a risonanza magnetica nucleare (NMR). Inoltre, hanno raccolto e analizzato il vapore del dabbing usando altre forme di spettrometria.
Gli esperimenti hanno prodotto alti livelli di benzene, che è una nota sostanza chimica cancerogena, e metacroleina, che è un irritante nocivo.
La metacroleina, scrivono gli autori, è strutturalmente molto simile a un altro irritante polmonare e “inquinante atmosferico di grande preoccupazione” chiamato acroleina. Anche l’acroleina è un cancerogeno umano.
Anche se i livelli ambientali sicuri della metacroleina devono ancora essere determinati, il benzene è stato studiato intensamente e si sa cosa è sicuro e cosa no.
“Anche se il benzene è un inquinante onnipresente”, scrivono gli autori, “le concentrazioni di benzene trovate nei terpeni di dabbing al massimo sono molto maggiori di quelle trovate nell’aria ambiente.”
I ricercatori commentano l’importanza dei loro risultati, dicendo: “Data la diffusa legalizzazione della cannabis nel mondo, è imperativo studiare la tossicologia completa del suo consumo per guidare la politica futura.”
“I risultati indicano chiaramente che il dabbing, anche se considerato una forma di vaporizzazione, può, infatti, fornire quantità significative di prodotti tossici di degradazione.”
Inoltre, “la difficoltà degli utenti a controllare la temperatura delle unghie mette a rischio gli utenti”, avvertono gli autori.
“Questa ricerca ha anche implicazioni significative per i prodotti di sigaretta elettronica aromatizzati a causa dell’ampio uso di terpeni come aromi”, aggiungono.
In futuro, i ricercatori prevedono di esaminare ulteriormente come i terpeni e le sostanze simili ai terpeni contribuiscono alla tossicità delle sigarette elettroniche.