L’odore di sudore riempie la piccola stanza di fan urlanti. Due pugili si dimenano in un ring minuscolo, cercando disperatamente di portarsi l’un l’altro a terra. L’intensità primitiva della lotta continua a salire, e i fan possono quasi assaporare la tensione nell’aria pungente e piena di sudore. La stanchezza comincia a farsi sentire sull’avversario, mentre il suo corpo flaccido comincia a cedere al potente comprato. Un ultimo sguardo di paura si posa sugli occhi dell’avversario quando il pugno di Jack Dempsey vola verso il suo volto. I suoi occhi si chiudono mentre un colpo potente e feroce segue. Il corpo dell’avversario crolla a terra, il suo ultimo ricordo è la campana che suona la vittoria di Jack Dempsey. Questa era la scena che accomunava molti pugili che affrontarono Jack Dempsey negli anni ’20.
Nato a Manassa, Colorado, il 24 giugno 1895, William Harrison “Jack” Dempsey salì alla celebrità sportiva negli anni ’20. Viaggiatore nomade dal 1911 al 1916, Dempsey iniziò a boxare nelle piccole città minerarie del Colorado con il nome di “Kid Blackie”. Emerse da numerosi incontri di floor-boxing nei saloon per tornare vittorioso in oltre 80 combattimenti professionali alla magra età di 24 anni. Dempsey era forse meglio conosciuto per le sue emozionanti vittorie per k.o., molte delle quali avvenute in pochi secondi dall’inizio del combattimento.
Dempsey dimostrò la sua fenomenale abilità in una battaglia di pugni alla “Davide e Golia”. La sua forza di ferro e i suoi ganci sinistri micidiali permisero a Dempsey di battere Jess Willard nel 1919, lasciando il gigante sconcertato e distrutto. Questa vittoria conferì a Dempsey sia il titolo dei pesi massimi che il soprannome di “Manassa Mauler”, nome che presto perseguitò i potenziali avversari in tutto il paese. Dempsey divenne un guerriero del ring grazie alla dura difesa del suo titolo per sei volte in soli sette anni. Nella maggior parte dei suoi incontri, non ci furono sopravvissuti.
Un giorno di incredulità per Dempsey si verificò il 23 settembre 1926 quando fu sconfitto da Gene Tunney e perse il titolo dei pesi massimi. Per ironia della sorte, questo incontro ha fatto registrare il maggior numero di spettatori pagati nella storia della boxe. Tunney e Dempsey andarono di nuovo testa a testa e pugno a pugno nel 1927 nella speranza che Dempsey reclamasse il suo titolo. Dempsey perse questa rivincita, che fu coniata “The Battle of the Long Count” a causa di una chiamata dell’arbitro secondo cui Dempsey non tornò in un angolo neutro dopo che Tunney era caduto. Tunney vinse l’incontro tre round più tardi.
Dempsey continuò a boxare nelle esibizioni dopo la sua sconfitta, ma si ritirò dalla boxe professionistica nel 1940 e continuò ad essere un ristoratore di successo a New York. Dempsey si ritirò con un sorprendente record di 60-7-8. Cinquanta di queste vittorie erano knockout. Era una star sportiva universalmente accettata. Con la sua posizione ondeggiante, la sua incredibile velocità, l’agilità aggraziata e la potenza pura, Jack Dempsey rimarrà per sempre il pugile perfetto e una delle più grandi attrazioni del box office di tutti i tempi.